Sabato 9 e domenica 10 settembre 2023 in dieci soci del CAI, sotto la sapiente guida di Giampiero Sorteni, siamo partiti per una lunga gita sui rilievi dolomitici del Brenta, in quella che sarebbe poi stata una due giorni di cammino e di passaggi su vie ferrate in uno degli ambienti più suggestivi delle Dolomiti.
GIORNO 1
Partiti di buon mattino ci siamo diretti a Madonna di Campiglio e, una volta arrivati, abbiamo parcheggiato le auto in località Vallesinella, a quota 1513 mt.
Da lì è iniziata la nostra avventura, con gli zaini carichi del necessario per una notte in rifugio e attrezzature varie per affrontare vie ferrate e tratti ghiacciati.
Le condizioni meteo si sono rilevate da subito molto promettenti, con il sole e il caldo che non si sono fatti attendere e, carichi di entusiasmo, in poco tempo siamo giunti al rifugio Casinei (1850 mt) per poi arrivare, dopo un’ora e mezza, al rifugio Brentei (2182 mt).
Brevissima pausa e subito dopo eravamo già in cammino per la meta successiva, il rifugio Pedrotti (2491 mt), dove avremmo sostato per la pausa pranzo.
Il cammino, fin qui, è stato caratterizzato da un evento di Trail Running che si svolgeva proprio lungo il nostro percorso e che sovente rallentava per far defilare gli atleti che man mano ci raggiungevano sugli stretti sentieri. Vederli correre in questi ardui territori, in salita, è stato davvero motivante.
Dopo un buon pasto ristoratore abbiamo ripreso il cammino per raggiungere la nostra prossima meta, la Sella della Tosa, quota 2845 mt, percorrendo il sentiero Brentari. Ivi giunti, dopo quasi due ore di cammino e attraversando un territorio lunare fatto di sole, ghiaia e passaggi poco facili, indossiamo il kit da ferrata per intraprende la discesa che ci avrebbe portato alla vedretta d’Ambiez, un piccolo ghiacciaio situato nell’omonima conca, per raggiungere infine il rifugio Agostini (2410 mt) dove avremmo passato la notte.
Sono appena passate le 19.00 quando ci riuniamo tutti al rifugio Agostini e ci si può finalmente riposare gustando un’ottima cena.
GIORNO 2
Sveglia alle 6.00, abbondante colazione e via, si riparte per il nostro secondo e ultimo giorno di cammino tra queste splendide e maestose montagne.
La nostra prima tappa è la bocchetta dei Due Denti (2859 mt), uno stretto intaglio della cresta fra i Due Denti e la cima Susat, nonché un collegamento diretto fra i due rifugi Agostini e XII Apostoli.
La salita per la bocchetta è una via ferrata e l’attacco si trova a un’oretta di marcia dal rifugio Agostini. A farci compagnia lungo questo breve tratto due camosci sbucati dal nulla e che con gran velocità sono poi scappati via lungo lo scosceso pendio.
Superata la ripida parete attrezzata (alta 140 mt) iniziamo la discesa lungo il sentiero Castiglioni che, dopo più di un’ora, ci porterà al rifugio XII Apostoli (2489 mt). Qui, la visita alla piccola chiesetta ricavata nella roccia, è d’obbligo.
Questa suggestiva chiesetta, leggerò dopo sul web, ha una storia un po’ triste; è stata realizzata nel 1950 e da allora ospita molte targhe di persone cadute in montagna.
Dopo una breve pausa ed un panino proseguiamo il nostro cammino. Adesso dobbiamo raggiungere nuovamente il rifugio Brentei e questa volta passeremo dalla bocchetta dei Camosci (2719 mt), sotto la cima Tosa.
Giunti sulla bocchetta ci accorgiamo che dobbiamo calarci lungo una breve parete per intraprendere il sentiero Martinazzi, pertanto indossiamo nuovamente il kit da ferrata. In poco tempo siamo sopra la vedretta dei Camosci in un ripido tratto ghiacciato ricoperto di ghiaia che superiamo con non poche difficoltà.
La discesa lungo il sentiero Martinazzi risulta lunga, esposta al sole e con alcuni passaggi poco agevoli, ma dopo un paio di ore avvistiamo finalmente il rifugio Brentei che raggiungiamo in poco tempo attraversando la Val Brenta Alta.
Le ginocchia iniziano ad accusare i due giorni di intenso cammino e, dopo una pausa al Brentei, si riprende l’ultima parte del percorso che ci riporterà al parcheggio Vallesinella, raggiungendo così il culmine di 31 chilometri percorsi per un totale di circa 13 ore di marcia e toccando 3 quote sopra i 2700 metri.
Emanuele_18/09/23